Incontinenza urinaria femminile: cause, sintomi, diagnosi e trattamenti
L’incontinenza urinaria femminile è una condizione comune che colpisce milioni di donne in tutto il mondo, influenzando significativamente la qualità della vita. Si tratta di una perdita involontaria di urina che può verificarsi in diverse situazioni e con vari livelli di gravità, dalla perdita di alcune gocce di urina a seguito di sforzi ad una condizione che necessità dell’utilizzo di assorbenti.
Nonostante sia spesso vissuta con imbarazzo, è una problematica trattabile e, nella maggior parte dei casi, migliorabile con interventi mirati. Questo articolo esplora in dettaglio le cause, i sintomi, la diagnosi e le possibili soluzioni per gestire l’incontinenza urinaria femminile.
Cos’è l’incontinenza urinaria femminile?
L’incontinenza urinaria femminile è una condizione caratterizzata dalla perdita involontaria di urina dovuta a un controllo inadeguato della vescica. Sebbene l’incidenza aumenti con l’età, questa condizione può manifestarsi in diverse fasi della vita per motivi differenti.
Si stima che circa il 20% delle donne sopra i 45-50 anni sperimenti episodi di incontinenza urinaria, mentre oltre il 50% delle persone con più di 75 anni convive con perdite urinarie. Allo stesso tempo, il 30-50% delle donne in gravidanza e il 15 e il 30% delle donne nei mesi successivi al parto soffre di incontinenza.
Nonostante sia una problematica ampiamente diffusa è spesso sottostimata e sotto-diagnosticata a causa dell’imbarazzo nel parlarne e della convinzione errata che sia una conseguenza inevitabile legata all’età o a particolari condizioni.
Il primo passo per imparare a gestirla e conoscerla. Vediamo quindi quali sono i diversi tipi di incontinenza urinaria, ciascuno con cause e manifestazioni specifiche:
- Incontinenza da sforzo: si verifica in seguito a sforzi fisici come tosse, starnuti, risate o sollevamento di pesi, a causa di un indebolimento del pavimento pelvico.
- Incontinenza da urgenza: caratterizzata da un bisogno improvviso e intenso di urinare, causati da contrazioni involontarie della vescica.
- Incontinenza mista: una combinazione di incontinenza da sforzo e da urgenza, particolarmente diffusa tra le donne in menopausa.
- Incontinenza da overflow: si verifica quando la vescica non si svuota completamente, causando perdite urinarie frequenti e sensazione di vescica piena.
- Incontinenza urinaria in gravidanza: è causata dall’aumento della pressione intra-addominale e dai cambiamenti ormonali che indeboliscono il pavimento pelvico.
- Incontinenza urinaria nel postparto: spesso si verifica in conseguenza di parti vaginali traumatici, uso di forcipe o episiotomia, con un rischio maggiore se il pavimento pelvico non viene adeguatamente riabilitato.
I sintomi dell’incontinenza urinaria nella donna
Per individuare il tipo di incontinenza urinaria di cui si soffre è necessario approfondire i sintomi, specifici delle diverse tipologie e legati alla gravità della condizione. Tra i più comuni si includono:
- perdite involontarie di urina durante attività fisiche, colpi di tosse, starnuti o sollevamento di pesi, tipiche dell’incontinenza da sforzo;
- necessità urgente e frequente di urinare, spesso accompagnata dalla difficoltà di trattenere l’urina prima di raggiungere il bagno, segno distintivo dell’incontinenza da urgenza;
- sensazione di mancato controllo della vescica, che può causare episodi imprevedibili di incontinenza;
- nicturia, ovvero il bisogno di svegliarsi più volte durante la notte per urinare, con un impatto significativo sulla qualità del sonno;
- svuotamento incompleto della vescica, con il conseguente bisogno di tornare in bagno poco dopo aver urinato, talvolta associato a un flusso debole o intermittente.
Questi sintomi possono manifestarsi singolarmente o in combinazione e, se trascurati, peggiorare nel tempo. Un consulto tempestivo è fondamentale per individuare le cause sottostanti e adottare il trattamento più adeguato.
Le cause dell’incontinenza urinaria femminile
L’incontinenza urinaria femminile può essere determinata da diversi fattori, spesso interconnessi, che influiscono sulla capacità della vescica di trattenere e rilasciare l’urina in modo controllato.
I fattori scatenanti sono diversi. Il più comune è l’indebolimento del pavimento pelvico: gravidanza, parto vaginale e invecchiamento possono compromettere la tonicità dei muscoli di questa parte del corpo, riducendo il supporto della vescica e dell’uretra. Particolarmente a rischio sono le donne che hanno avuto più gravidanze o parti difficili.
Oppure ci possono essere dei cambiamenti ormonali, soprattutto quelli legati alla menopausa; il calo degli estrogeni, infatti, influisce sulla tonicità dei muscoli pelvici e sulla lubrificazione dei tessuti, rendendo più difficile il controllo della vescica.
Altre cause scatenanti possono essere le infezioni urinarie ricorrenti che, irritando la vescica, causano un bisogno frequente e urgente di urinare, oppure la stipsi cronica che può esercitare una pressione aggiuntiva sulla vescica, specialmente nelle donne con pavimento pelvico indebolito.
L’eccessiva pressione sulla vescica può essere dovuta anche a obesità o sovrappeso, che aumentano il rischio di incontinenza, in particolare quella da sforzo. Ricordiamo infine fattori scatenanti più specifici come alcuni interventi chirurgici ginecologici (ad esempio l’isterectomia), l’uso di alcuni farmaci (ad esempio diuretici, sedativi e antidepressivi e determinate patologie neurologiche (come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e le lesioni spinali).
Poiché le cause dell’incontinenza urinaria sono molteplici e possono variare da persona a persona, è essenziale identificare i fattori scatenanti per adottare strategie di gestione adeguate.
La diagnosi dell’incontinenza urinaria nella donna
Una diagnosi corretta e tempestiva è cruciale per garantire il trattamento più adeguato per la paziente. Il processo diagnostico per le problematiche legate al pavimento pelvico e alla funzionalità vescicale comprende diverse fasi che permettono allo specialista di ottenere una visione completa della condizione della paziente.
Anamnesi dettagliata
In una fase iniziale, si raccolgono informazioni sulla storia clinica della paziente, approfondendo i sintomi riferiti, la loro durata, intensità ed eventuali fattori scatenanti. La paziente può essere invitata a parlare di eventuali patologie pregresse, traumi, interventi chirurgici o fattori che potrebbero influire sulla sua condizione. È importante comprendere anche lo stile di vita, i farmaci assunti e altre variabili che potrebbero incidere sulla funzionalità del pavimento pelvico.
Esame obiettivo
Questo passaggio prevede una valutazione del pavimento pelvico: con un esame fisico si osserva la tonicità, l’elasticità e la resistenza dei muscoli pelvici. Inoltre, si esamina la funzionalità vescicale, rilevando segni di eventuali disfunzioni che potrebbero manifestarsi durante la minzione o l’evacuazione. L’esame clinico dovrà valutare inoltre la mobilità dell’uretra. In donne continenti l’aumento della pressione addominale normalmente si trasmette all’uretra mantenendo la continenza. Un abbassamento della base vescicale, come in caso di prolasso genito urinario può rendere l’uretra ipermobile, e perdere la trasmissione della pressione addominale e causare incontinenza
Diario minzionale
Un elemento che può talvolta servire nella diagnosi è il diario minzionale, in cui la paziente annota quotidianamente la frequenza delle minzioni e la presenza di episodi di incontinenza. Questo strumento consente di monitorare abitudini e comportamenti, offrendo dati concreti utili a determinare la gravità del disturbo e a individuare possibili abitudini o fattori scatenanti.
Valutazione posturale
La valutazione posturale risulta fondamentale nel percorso riabilitativo poiché alterazioni dell’allineamento corporeo, soprattutto a livello di bacino, colonna vertebrale e del diaframma toracico, possono impattare negativamente sulla funzione del pavimento pelvico. In particolare, si possono verificare difficoltà nella gestione delle pressioni addominali e quindi, perdita involontaria di urina. Un’attenta analisi posturale permette al riabilitatore di individuare squilibri muscolari o compensi e di impostare un trattamento con esercizi mirati al riequilibrio globale del corpo e al migliore supporto delle strutture pelviche.
Esami urodinamici
Per una valutazione più approfondita della funzionalità della vescica e dell’uretra, talvolta è necessario ricorrere a esami urodinamici, ma solo in casi specifici. L’uroflussometria misura il flusso urinario, consentendo di identificare eventuali blocchi o difficoltà nell’espulsione delle urine. L’esame urodinamico, invece, è un’indagine che studia la funzionalità di vescica ed uretra, sia nella fase di riempimento che di svuotamento, in maniera completa e approfondita. La necessità di cateterizzazione e di introduzione di una sonda nel retto fa definire l’esame urodinamico completo come “invasivo”.
Ecografia pelvica
Un’ulteriore indagine che lo specialista potrebbe richiedere è l’ecografia pelvica, che permette di visualizzare eventuali anomalie anatomiche, come la presenza di cisti, fibromi o altre alterazioni strutturali che potrebbero influire sul funzionamento del pavimento pelvico e della vescica.
Un approccio diagnostico completo consente di identificare la causa del disturbo e di elaborare un piano terapeutico mirato e personalizzato, che possa restituire alla paziente una migliore qualità di vita.
Come trattare l’incontinenza urinaria femminile
Il trattamento dell’incontinenza urinaria femminile dipende dalla causa sottostante e dalla gravità della condizione. Esistono diverse opzioni terapeutiche che vanno dai cambiamenti nello stile di vita a trattamenti specifici. Vediamo di seguito le principali strategie.
Cambiamenti nello stile di vita
Un primo passo importante per trattare l’incontinenza urinaria è modificare alcune abitudini quotidiane. Evitare attività fisiche intense subito dopo il parto, ad esempio, può aiutare il corpo a recuperare la giusta elasticità dei tessuti muscolari. In caso di prolasso ridurre le attività che implicano il sollevamento dei pesi e gestire la stipsi possono aiutare a evitare il peggioramento del prolasso stesso. Imparare ad andare in bagno ad orari regolari, senza attendere lo stimolo urgente, può aiutare a gestire i sintomi dell’urge. Idratarsi regolarmente, evitando di eliminare i liquidi nel tentativo di controllare l’incontinenza, è fondamentale per mantenere un buona salute e un intestino regolare Inoltre, migliorare la qualità del sonno è essenziale: evitare schermi luminosi prima di dormire, creare una routine rilassante e ridurre il consumo di caffeina può favorire un riposo più profondo e rigenerante.
Dieta equilibrata
Un’alimentazione bilanciata e un corretto stile di vita sono fondamentali per trattare l’incontinenza urinaria. Sono da ridurre alcuni alimenti e bevande, come caffè, alcol, cibi piccanti e dolcificanti artificiali, che possono irritare la vescica, e allo stesso tempo è necessario prevenire la stipsi bevendo adeguatamente e introducendo la giusta quantità di fibre. In generale mantenere un peso sano può migliorare la funzione del pavimento pelvico e ridurre la pressione sul pavimento pelvico e sulla vescica, migliorando i sintomi della stress incontinence.
Riabilitazione del pavimento pelvico
Gli esercizi di Kegel, che consistono in contrazioni e rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, sono tra i più efficaci per migliorare il tono muscolare e ridurre il rischio di perdite urinarie, ma è importante eseguirli sotto la guida di un professionista per svolgerli correttamente. Inoltre, esercizi di rilassamento del pavimento pelvico, come la respirazione diaframmatica, aiutano a distendere i muscoli e migliorare la circolazione.
Anche esercizi generali come gli squat e lo stretching possono supportare indirettamente il pavimento pelvico migliorando la postura, così come l’uso di una palla da ginnastica per rafforzare il cuore.
Utile anche la ginnastica vescicale, che ha lo scopo di aumentare la compliance vescicale, “allenando” la vescica a distendersi e contenere maggiori quantità di urina, così come la neuromodulazione del nervo Tibiale posteriore (SANS), una tecnica di semplice esecuzione, non dolorosa, riservata a pazienti affetti da vescica iperattiva non neurologica (incontinenza urinaria da urgenza).
Infine, per un’efficace riabilitazione del pavimento pelvico il riabilitatore potrebbe valutare di ricorrere alla terapia strumentale, utilizzando biofeedback ed elettrostimolazione funzionale, a scopo di migliorare la propriocezione e i parametri muscolari.
Terapia Farmacologica
La terapia farmacologica può essere utilizzata nel trattare l’incontinenza urinaria. A seconda delle cause del disturbo possono essere utili:
- estrogeni locali, nel caso in cui sia presente sindrome genitourinaria
- antimuscarinici o anticolinergici, particolarmente indicati per la cura dell’incontinenza urinaria da urgenza in quanto, rilassando il muscolo detrusore, aumentano la funzionalità della vescica riducendo la contrattilità incontrollata del muscolo.
Interventi Chirurgici
A volte l’incontinenza da sforzo non migliora con il trattamento conservativo o con gli esercizi del muscolo del pavimento pelvico. In questo caso, si potrebbero valutare i seguenti interventi chirurgici:
- Sling uretrale, un piccola striscia di tessuto sintetico, posizionata sotto l’uretra per dare supporto;
- Colposospensione di Burch, un’operazione per sollevare il collo della vescica, collegante la vescica e l’uretra, per resistere alla pressione;
- Bulking agents, una sostanza iniettata nelle pareti dell’uretra per migliorarne la chiusura. Genericamente ha effetto temporaneo;
- Sfintere uretrale artificiale, una cuffia gonfiabile posizionata intorno all’uretra connessa ad un piccolo meccanismo manuale che permette il passaggio dell’urina.
In sintesi, la gestione dell’incontinenza urinaria femminile spesso inizia con modifiche nello stile di vita che possono ridurre i sintomi. Tuttavia, è fondamentale consultare un professionista per determinare il trattamento più adatto, soprattutto nei casi più gravi.
Guarire dall’incontinenza urinaria si può
L’incontinenza urinaria femminile è un problema diffuso ma affrontabile con le giuste strategie terapeutiche. Identificare precocemente i sintomi e rivolgersi a specialisti del settore è il primo passo per migliorare la qualità della vita.
Presso il Centro Salute Pelvi offriamo un approccio multidisciplinare per la diagnosi e il trattamento dell’incontinenza urinaria – sia maschile che femminile – combinando fisioterapia, medicina specialistica e supporto personalizzato.
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