Riabilitazione del pavimento pelvico: guida completa ai benefici e ai trattamenti

Riabilitazione Pavimento Pelvico dr.ssa Alessandra Marchi

Il pavimento pelvico è una struttura tanto fondamentale quanto poco conosciuta. Coinvolto nella minzione, nella defecazione, nella sessualità, nella postura e nel parto, il pavimento pelvico può andare incontro a disfunzioni che compromettono la qualità della vita. Incontinenza, dolore, difficoltà sessuali o sensazione di peso sono solo alcuni dei segnali che indicano un disequilibrio di questa zona.

La buona notizia è che esiste una soluzione conservativa, efficace e basata sull’evidenza: la riabilitazione del pavimento pelvico. Questo articolo, scritto con il supporto delle più recenti linee guida internazionali e fonti scientifiche, ti guida alla scoperta di sintomi, cause e trattamenti per ritrovare il benessere.

Cos’è il pavimento pelvico e perché è importante

Spesso confuso con il termine “perineo”, il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli, legamenti, fasce e tessuti che chiudono inferiormente la cavità addominale. Ha il compito di sostenere organi vitali come vescica, utero, vagina, prostata e retto, e di regolare funzioni essenziali alla vita quotidiana.

Tra le sue funzioni principali troviamo:

  • Continenza urinaria e fecale: permette l’apertura e la chiusura degli sfinteri;
  • Sostegno degli organi pelvici: previene cedimenti e prolassi;
  • Funzione sessuale: influisce sulla sensibilità e sul piacere;
  • Partecipazione al parto: il feto deve attraversare il pavimento pelvico nel periodo espulsivo
  • Stabilità posturale: lavora in sinergia con diaframma, muscoli addominali profondi e stabilizzatori di colonna e bacino

Nel corpo femminile, il pavimento pelvico è esposto a stress meccanici e cambiamenti strutturali importanti (gravidanza, parto, menopausa); nell’uomo, può essere coinvolto in esiti chirurgici (prostatectomia) o condizioni dolorose come la prostatite o il dolore pelvico cronico.

È di cruciale importanza che il riabilitatore sia specializzato e in grado di distinguere le due condizioni per proporre il piano terapeutico più adeguato ed evitare di incorrere ad un peggioramento dei sintomi.

I sintomi di un pavimento pelvico disfunzionale

Un pavimento pelvico in disequilibrio può essere troppo debole (ipotono) o troppo contratto (ipertono). I sintomi sono spesso trasversali e non sempre collegati esplicitamente a questa struttura. A volte si manifestano in modo silenzioso o sono confusi con “disturbi funzionali”, quando in realtà un’alterazione del tono del pavimento pelvico è all’origine del problema.
Riconoscerli è il primo passo verso la diagnosi e la cura.

Aumento di tono del pavimento pelvico (ipertono): un eccesso di tono che genera dolore

Quando si parla di disfunzioni del pavimento pelvico, una condizione molto comune — soprattutto nelle persone che soffrono di dolore cronico — è l’ipertono, cioè un’eccessiva e persistente tensione della muscolatura perineale.

L’ipertono si manifesta quando i muscoli non riescono più a rilassarsi adeguatamente o addirittura si contraggono quando il rilassamento sarebbe funzionalmente necessario (ad esempio durante il rapporto sessuale). Il risultato è una contrazione involontaria, cronica e spesso inconsapevole, che può compromettere le funzioni fisiologiche di minzione, defecazione, sessualità e postura.

I sintomi più comuni dell’ipertono pelvico includono:

  • Dolore durante i rapporti sessuali, in particolare alla penetrazione
  • Difficoltà a iniziare o completare la minzione o l’evacuazione
  • Sensazione di corpo estraneo in vagina o tra ano e scroto
  • Dolore pelvico profondo, al retto e coccige o irradiato verso le cosce
  • Vaginismo, disfunzione erettile o eiaculazione dolorosa
  • Urgenza minzionale senza infezione
  • Bruciore vulvare o penieno

L’ipertono può avere origine da fattori fisici (cicatrici post-partum, posture scorrette, interventi chirurgici, attività fisica eccessiva, endometriosi, infezioni recidivanti), ma anche da componenti emotive (stress, traumi, ansia).

Secondo Bernadette de Gasquet, molte donne — anche giovani — sviluppano ipertono come meccanismo di difesa inconsapevole del perineo. Il risultato è un circolo vizioso in cui il muscolo, sempre contratto, perde capacità di adattamento.

Il trattamento riabilitativo dell’ipertono si basa su:

  • Terapia manuale pelvi-perineale, endocavitaria o superficiale, per rilasciare i trigger point e migliorare la mobilità fasciale
  • Respirazione diaframmatica e consapevolezza corporea, per modulare la pressione intra-addominale
  • Massaggio di Thiele: consiste in un massaggio transvaginale e/o transrettale che interessa i fasci muscolari per la loro lunghezza, per cui dall’origine fino all’inserzione
  • Stretching attivo e passivo del perineo e delle catene muscolari associate
  • Automassaggio, calore, esercizi in postura rilassata, per ridurre la vigilanza neuromuscolare
  • Biofeedback con obiettivo di rilascio, non di potenziamento
  • Supporto psicologico o sessuologico, nei casi di disfunzioni associate a traumi o blocchi emotivi.

Il percorso è sempre personalizzato e richiede tempo, ascolto e fiducia. L’obiettivo non è solo “rilassare”, ma ri-educare alla percezione, all’equilibrio, al movimento fisiologico.

Come trattare un pavimento pelvico in ipotono

Quando il pavimento pelvico perde tono, forza e capacità di contrazione volontaria, si parla di ipotono. È una condizione più visibile e socialmente riconosciuta rispetto all’ipertono, perché spesso associata a incontinenza, prolassi e sensazione di “cedimento” interno.

L’ipotono può essere causato da:

  • Gravidanza e parto vaginale (soprattutto in caso di episiotomia,  lacerazioni o uso di ventosa/forcipe)
  • Menopausa, per riduzione del collagene e degli estrogeni
  • Interventi chirurgici pelvici
  • Disuso e sedentarietà
  • Esercizi fisici errati o eccessiva iperpressione addominale
  • Nell’uomo intervento chirurgico di prostatectomia

I sintomi principali dell’ipotono includono:

  • Perdita di urina sotto sforzo (tosse, corsa, starnuto) o perdita continua e inconsapevole di urina
  • Sensazione di peso o spinta verso il basso,
  • Prolasso della vescica, utero o retto
  • Ridotta percezione e soddisfazione durante i rapporti sessuali
  • Necessità di contrarre attivamente per trattenere gas o feci

Il trattamento riabilitativo dell’ipotono si basa su:

  • Esercizi sinergici con diaframma, addominali profondi (trasverso), per integrare il pavimento pelvico in una strategia posturale completa
  • Esercizi di Kegel personalizzati, eseguiti correttamente con attenzione a contrazione, tenuta e rilascio;
  • Biofeedback elettromiografico, per insegnare al paziente a riconoscere e modulare la contrazione muscolare;
  • Stimolazione elettrica funzionale, nei casi in cui la contrazione volontaria è assente o molto debole;
  • Chinesiterapia perineale: un percorso progressivo di esercizi attivi per migliorare forza, resistenza e coordinazione;

Un errore comune è quello di affidarsi solo agli esercizi fai-da-te. In realtà, il trattamento dell’ipotono richiede una guida professionale: il rischio è infatti quello di sovraccaricare muscoli compensatori, peggiorare la sintomatologia o non ottenere alcun beneficio.

Il pavimento pelvico nella vita quotidiana: stipsi, pressioni, sforzi errati

Il pavimento pelvico lavora costantemente: trattiene, rilascia, sostiene, si adatta. Ogni gesto — dal ridere al tossire, dal salire le scale al sollevare un peso — coinvolge questa struttura in sinergia con diaframma, addominali profondi e muscoli paravertebrali.

Uno dei principali nemici del pavimento pelvico è l’uso scorretto della pressione addominale. Quando spingiamo per evacuare, tratteniamo il respiro sotto sforzo o facciamo crunch violenti senza protezione, il pavimento pelvico subisce un trauma invisibile. Nel tempo, questo porta a lassità, incontinenza, prolassi o, al contrario, a una rigidità compensativa.

Anche la stitichezza cronica è un fattore di rischio importante. Spingere per evacuare altera la dinamica ano-rettale, peggiora l’ipertono e può generare dolore anale, ragadi, emorroidi e disfunzioni di svuotamento.

Per proteggere il pavimento pelvico nella quotidianità è utile:

  • Imparare a defecare senza spingere, con postura corretta e respiro fluido
  • Non trattenere lo stimolo, né forzarlo
  • Evitare esercizi addominali iperpressivi e sostituirli con esercizi ipopressivi o controllati
  • Allenare il respiro diaframmatico, il controllo del core e il rilassamento profondo

Un pavimento pelvico funzionale non è mai né troppo debole né troppo rigido: è elastico, tonico e intelligente. La sua salute si costruisce giorno dopo giorno, anche fuori dalla palestra.

Riabilitazione Pavimento Pelvico dr.ssa Isabella Murgolo

Condizioni cliniche e patologie trattate con la riabilitazione del pavimento pelvico

La riabilitazione pelvica è indicata per una vasta gamma di disturbi funzionali, muscolari e neurologici, che coinvolgono uomini e donne di tutte le età. Un buon percorso terapeutico non tratta solo il sintomo, ma la persona nella sua globalità, tenendo conto di fattori emotivi, posturali, metabolici e ormonali.

Vulvodinia

La vulvodinia è un dolore cronico localizzato nella regione vulvare, spesso non associato ad alterazioni visibili. È legata a una ipersensibilità dei nervi e a un ipertono del pavimento pelvico. La riabilitazione mira a ridurre il dolore, migliorare la consapevolezza corporea, restituire elasticità ai tessuti e reintegrare il corpo in una percezione positiva.

Le tecniche principali sono terapia manuale interna ed esterna per rilasciare tensioni e trigger point, esercizi di propriocezione e rilassamento muscolare, respirazione diaframmatica e stretching attivo, uso di dilatatori e tecniche di desensibilizzazione graduale, educazione comportamentale e supporto multidisciplinare.

Incontinenza urinaria e fecale

La perdita involontaria di urina (incontinenza urinaria femminile e maschile) o feci può avere origine da debolezza muscolare, dissinergie sfinteriche o danni neurologici. È trattabile in tutte le fasi, anche post-operatorie, con grande efficacia. La riabilitazione si basa su rieducazione sfinterica, esercizi di rafforzamento, biofeedback, elettrostimolazione funzionale, tecniche di controllo della pressione intra-addominale.

Dispareunia, vaginismo, eiaculazione dolorosa

I disturbi sessuali legati alla muscolatura pelvica sono sempre più riconosciuti: possono derivare da ipertono, traumi, cicatrici post-parto o fattori psicologici. La riabilitazione lavora sulla decontrazione, sulla percezione, sulla sensibilità e sulla fiducia corporea.

Endometriosi

Chi soffre di endometriosi sviluppa spesso tensioni muscolari difensive, aderenze e alterazioni posturali. La riabilitazione affianca il trattamento medico con un approccio che riduce il dolore e migliora la funzionalità intestinale, sessuale e muscolo-scheletrica.

Prolasso degli organi pelvici

Nei casi lievi e moderati di prolasso, la riabilitazione può migliorare i sintomi di pesantezza, urgenza e incontinenza, rinforzando la muscolatura di sostegno e correggendo le abitudini posturali scorrette. Gli esercizi ipopressivi, attivando i muscoli profondi dell’addome, contribuiscono a riallineare gli organi pelvici e a rafforzare il sostegno del pavimento pelvico.

Post Parto

Il recupero post-partum è una delle applicazioni più frequenti della riabilitazione pelvica. Include la valutazione delle cicatrici (episiotomia, cesareo), la rieducazione della muscolatura perineale, la prevenzione dell’incontinenza e il ritorno all’attività sessuale senza dolore.

Percorso riabilitativo al Centro Salute Pelvi di Torino

Presso il Centro Salute Pelvi, ogni percorso inizia con una valutazione approfondita da parte di fisioterapisti specializzati nella salute pelvica. Durante il primo incontro vengono analizzati i sintomi, raccolta l’anamnesi e, se appropriato, eseguita una valutazione manuale interna ed esterna. L’obiettivo è costruire un piano riabilitativo personalizzato, su misura per ogni paziente.

Il trattamento può includere:

  • Educazione terapeutica: consapevolezza delle abitudini quotidiane, postura, respirazione, alimentazione e igiene perineale;
  • Terapia manuale: per rilasciare le tensioni miofasciali e migliorare l’elasticità dei tessuti;
  • Esercizi attivi: per il rinforzo o il rilassamento del pavimento pelvico;
  • Biofeedback: per migliorare il controllo e la precisione muscolare;
  • Stimolazione elettrica funzionale: nei casi di debolezza o inibizione neuromuscolare;
  • Rieducazione posturale e respiratoria: per integrare il lavoro pelvico nel sistema corpo-mente;
  • Autotrattamento domiciliare: per consolidare i progressi e mantenere i risultati nel tempo.

Il paziente è parte attiva del proprio processo di cura, seguito con attenzione e professionalità in un ambiente accogliente e multidisciplinare.

Benefici della riabilitazione del pavimento pelvico

Numerosi studi scientifici confermano l’efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico in termini di riduzione dei sintomi, miglioramento della qualità della vita e prevenzione delle recidive.

I benefici principali includono:

  • Miglioramento del controllo urinario e riduzione dell’incontinenza
  • Ripristino della continenza fecale e miglior evacuazione
  • Diminuzione del dolore pelvico cronico, lombare e cocciogeno
  • Miglioramento della vita sessuale (piacere, soddisfazione, fiducia)
  • Rinforzo del tono muscolare e del supporto viscerale
  • Riequilibrio della postura e delle pressioni endo-addominali
  • Prevenzione delle recidive o del peggioramento nei prolassi
  • Supporto pre- e post-chirurgico (ginecologico, urologico, colo-proctologico).

La riabilitazione pelvica, se condotta da professionisti esperti, rappresenta una risorsa straordinaria e spesso risolutiva per chi soffre di disturbi intimi, spesso vissuti con vergogna o solitudine.

Inizia un percorso di riabilitazione per il pavimento pelvico

Il pavimento pelvico è il cuore silenzioso della nostra salute. Quando funziona bene, non ce ne accorgiamo. Ma quando qualcosa si altera, le ripercussioni possono essere ampie, dolorose e invalidanti. La riabilitazione è una strada sicura, scientifica e accessibile per tornare a sentirsi in equilibrio.

Se hai riconosciuto in questo articolo qualcosa che riguarda la tua esperienza, non aspettare. Affidati a un centro specializzato e inizia un percorso su misura per te. Il benessere comincia dalla consapevolezza.

Bibliografia:

  • De Gasquet, B. (2020). Perineo, fermiamo il massacro. Edizione italiana a cura di Donatella Giraudo. Milano: Edi.Ermes.
  • Labat, J. J., Riant, T., Robert, R., & Amarenco, G. (2021). Pudendal neuralgia: Diagnosis and management. Pain Reports, 6(4), e971. Link
  • Maher, C., et al. (2016). Surgical management of pelvic organ prolapse in women. Cochrane Database of Systematic Reviews. Link
  • Haylen, B. T., et al. (2010). An IUGA/ICS joint report on terminology for female pelvic floor dysfunction. Neurourology and Urodynamics, 29(1), 4–20.Link
  • RCOG (2019). Green-top Guideline No. 35: Urinary Incontinence in Women. Royal College of Obstetricians and Gynaecologists.
  • NICE. (2019). Urinary incontinence and pelvic organ prolapse in women: management (NG123). National Institute for Health and Care Excellence. Link

FAQ Riabilitazione Pavimento Pelvico

No. Anche uomini, adolescenti e bambini possono trarne beneficio: dopo prostatectomia, in caso di eiaculazione dolorosa, incontinenza, dolore anale o prostatite cronica.
Può essere utile, ma non è obbligatoria. Una valutazione fisioterapica è sufficiente per impostare un piano personalizzato.
Dipende dal problema e dalla risposta individuale. In genere, si va da 6 a 12 sedute, con monitoraggio periodico.
No. Le tecniche sono delicate, rispettose, progressive e adattate al livello di tolleranza della persona.
Sì, e sono fondamentali per il mantenimento. Il terapista fornirà un programma domiciliare sicuro ed efficace.
Solo in caso di infezioni attive, lesioni non cicatrizzate o dolore acuto non diagnosticato. In tutti gli altri casi, il trattamento è sicuro.